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4 falsi miti sulle auto elettriche

Boom di auto elettriche immatricolate in Europa nel 2022, con 1,56 milioni di veicoli e una crescita del 29%, oltre ad un aumento dei modelli presenti sul mercato. Non in Italia, però: se il trend europeo infatti vede una crescita generale in tutti i principali Paesi, l’Italia è fanalino di coda sul mercato, con solo il 3,7% di auto elettriche vendute, nonché l’unico Stato in Europa a registrare una contrazione delle vendite del -0,9% rispetto al 2022.
Non sorprendono quindi le strenue opposizioni del Governo in questi giorni ai progetti europei che vorrebbero vietare la vendita di nuove auto diesel e benzina a partire dal 2035. Ma perché le auto elettriche hanno tanti oppositori in Italia? Costose, poco sicure, difficili da mantenere: se state pensando di acquistare un’auto elettrica, ABContact vi illustrerà (e sfaterà) 4 falsi miti sulle auto elettriche. A partire dai timori legati alla ricarica.
ABContact sfata i falsi miti sulle auto elettriche
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“I veicoli elettrici possono essere usate solo in città”
“Non ci si può andare in vacanza perché non hanno abbastanza autonomia da percorrere lunghe distanze”: l’autonomia di un’auto elettrica è il timore principale di chi valuta l’acquisto di un’auto elettrica. Se un tempo i modelli erano pochi, oggi la gamma è così vasta da includere una risposta per ogni esigenza, non solo per i viaggi quotidiani in città, ma anche autonomie più significative, alcune fino ai 550 km con un solo pieno. La media delle auto elettriche oggi si attesta comunque intorno ai 350 km: un’eccellente autonomia per tutte le necessità.
Ampia libertà, quindi, e non solo per la durata della batteria: i veicoli elettrici, oggi, possono anche trainare altri mezzi, persino le roulotte, o altri mezzi per consentire ai proprietari di godersi le vacanze in piena libertà. E senza il timore di restare in panne: le auto elettriche di norma avvisano per tempo se le batterie sono quasi scariche, e attivano in automatico la modalità di risparmio energetico per consentirvi di arrivare in tutta comodità fino alla stazione di ricarica più vicina.
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“In Italia, non ci sono abbastanza colonnine di ricarica”
L’Italia forse non ha ancora il numero di colonnine che hanno invece Norvegia, Germania e Francia, ma non significa che non ce ne siano. 36.772 erano le colonnine di ricarica sparse per tutto il Belpaese alla fine del 2022, con una concentrazione maggiore in alcune regioni virtuose, come Trentino, Lombardia, Veneto e Toscana, dove si concentrano anche il maggior numero di veicoli elettrici acquistati.
Basta quindi solo un po’ di organizzazione, esattamente come si farebbe con le tappe per fare benzina o rifocillarsi durante i viaggi in autostrada, aiutandosi magari anche con le app per smartphone che consentono di monitorare la posizione delle colonnine, o con i kit di ricarica portatili d’emergenza. La forma di ricarica principale è sempre la presa di ricarica domestica.
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“Ricaricare un’auto elettrica richiede troppo tempo”
Questo era vero forse ai tempi dei primi veicoli elettrici, ma la velocità di ricarica è aumentata enormemente negli ultimi 5 anni, e con le nuove generazioni di batterie e colonnine di ricarica o wall-box si prevede che i tempi si ridurranno ancora. Il tempo di ricarica, infatti, dipende dalla capacità della batteria e dalla potenza del caricatore.
Un’auto elettrica può essere ricaricata dalla normale presa di casa, o meglio, da una colonnina di ricarica o una wall-box, un caricatore veloce a corrente continua che diversamente dalle prese domestiche tradizionali alimenta direttamente le batterie per una ricarica più rapida e sicura. Le prese dedicate delle wall-box e delle colonnine consentono di assorbire il massimo della potenza, perché convertono in automatico la rete domestica alternata in continua, per la ricarica dei mezzi, oltre a permettere una gestione della ricarica anche da remoto, per selezionare le fasce orarie in cui l’energia ha un costo inferiore.
Servono quindi solo 5 o 6 ore per una carica completa di un’auto media con un tradizionale contatore a 3,7 kW, mentre se ne impiegano solo 2 o 4 a 7,4 kW. E i tempi diventano ancora più ridotti con le apposite wallbox e colonnine di ricarica. Ma capiterà assai raramente di dover svolgere una ricarica completa: molto più spesso, i proprietari delle auto elettriche preferiscono ricaricare il veicolo quando è fermo in garage, indipendentemente dal livello di carica residua.
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“La rete elettrica non è in grado di sopportare troppi veicoli elettrici”
Non ci sono evidenze, nei Paesi in cui l’auto elettrica è ormai diventata popolare, che la rete elettrica abbia avuto problemi a causa dell’elevato numero di auto elettriche in circolazione. Anzi, solitamente l’installazione di colonnine di ricarica per le auto elettriche va di pari passo con l’installazione di pannelli fotovoltaici dedicati alla sola ricarica dell’auto elettrica.
Se anche così non fosse, secondo le statistiche, un milione di auto elettriche in un anno aumenterebbero il consumo elettrico nazionale, che al momento si aggira intorno ai 300 TWh, di altri 2,4 TW, meno dell’1% di energia prodotta e importata annualmente.
Per l’installazione delle vostre colonnine di ricarica, dunque, e per individuare un fornitore elettrico e una rete affidabile per la ricarica dei vostri mezzi domestici o aziendali, rivolgetevi ad ABContact: ABContact vi aiuterà a individuare le tecnologie migliori per le vostre stazioni di ricarica tra colonnine, stazioni di ricarica a parete e home charger, oltre a studiare i vostri consumi per individuare gli orari migliori per la ricarica, e i fornitori con le tariffe più basse, a fronte di una rete più stabile.
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