Guida alla ricarica dell’auto elettrica in garage

ricarica auto elettrica in garage

Come si ricarica l’auto elettrica in garage? Sempre più persone sono interessate ad acquistarne una, ma uno dei fattori che spesso frenano la scelta è il nodo della ricarica. Il sogno di tutti i possessori di un’auto elettrica è quello di uscire di casa alla mattina con il serbatoio pieno, ma l’incubo ricorrente è quello di scoprire di aver danneggiato le batterie o l’impianto domestico.

I consigli ABContact per ricaricare l’auto elettrica in garage

Attaccare il caricatore dell’auto elettrica direttamente alla presa di casa tradizionale (la spina CEE 7/4) è generalmente sconsigliato, salvo in situazioni di emergenza temporanee, perché le normali prese domestiche non hanno tutta la sicurezza delle wall-box, delle colonnine di ricarica, o delle prese pensate per sopportare elevate potenze a lungo tempo. E l’auto elettrica risulta un elettrodomestico dal consumo particolarmente alto, che potrebbe appunto sovraccaricare l’impianto rovinando presa, batterie dell’auto o creando un corto circuito che in alcuni, gravissimi casi potrebbe persino causare un incendio, che non verrebbe coperto dall’assicurazione.

Certo, in commercio esistono soluzioni specifiche, come il trickle in associazione ad un cavo ICCB (In Cable Control Box), un sistema portatile con una spina standard a 3 poli per prelevare energia dalle prese comuni. Il problema comune alle prese tradizionali, tuttavia, indipendentemente dal sistema di ricarica, è che non si tratta di un’alternativa efficace: la corrente alternata tipica della rete nazionale deve essere trasformata dall’adattatore presente all’interno della macchina, con un dispendio di energia che allunga i tempi necessari al caricamento anche in relazione alla potenza del contatore.

Con un contatore a 3,7 kw potrebbero infatti servire fino a 5 o 6 ore per una ricarica completa, mentre se ne impiegano solo 2 con uno da 7,4 kW. E con il trickle e il cavo ICCB potrebbero volercene addirittura più di 24 per una carica completa, ecco perché si tratta di una soluzione d’emergenza.

Meglio, quindi, per sicurezza e praticità, affidarsi alle colonnine di ricarica domestiche per ricaricare l’auto elettrica in garage, soprattutto se avete la possibilità di montare e associare dei pannelli fotovoltaici che vi permettano di rendere la ricarica indipendente dai consumi di casa, o una wallbox, un dispositivo a parete connesso alla rete con una propria linea di alimentazione, e diverse potenze, dai 7,5kW in monofase ai 22kW in trifase (anche se la maggior parte delle auto elettriche ricarica fino a massimo 11kW in corrente alternata).

Le wallbox, quindi, come le colonnine di ricarica, consentono di regolare la potenza di ricarica in relazione all’energia disponibile per evitare blackout grazie al sensore che legge in tempo reale la potenza disponibile e la comunica attraverso un cavo di rete o il segnale wi-fi. Ed entrambe dispongono spesso, o almeno questo è vero per i dispositivi rivenduti da ABContact, di app o piattaforme web che permettono di monitorare i consumi, impostare le modalità di ricarica, bloccarla o sbloccarla da remoto, ad esempio per sfruttare le ore in cui l’energia costa meno.

Per installare una wallbox, o una stazione di ricarica nel tuo garage di casa, anche in condominio, rivolgiti ad ABContact: ABContact è il tuo consulente per l’efficientamento energetico che ti aiuterà a individuare la tecnologia di ricarica più adatta alla tua auto e alle tue esigenze, a identificare le ore più vantaggiose per la ricarica, perché i consumi domestici e i prezzi sono più bassi, e si interfaccerà con i tecnici installatori di Enel X per assicurarti un montaggio senza alcuna difficoltà. Il tuo consulente ABContact, inoltre, si farà carico di tutte le pratiche amministrative e burocratiche per la richiesta di eventuali permessi, l’invio di comunicazioni agli enti competenti, e per l’accesso a eventuali incentivi e finanziamenti.

Condividi sui Social: